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L’arte della distruzione.

  • samoodworld
  • 5 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

Negli ultimi due anni ho imparato a riconoscere una delle contraddizioni più profonde all’interno del processo creativo. Come? Passandoci attraverso, non riuscirei a parlarne altrimenti.

La considero in assoluto una delle rivelazioni più preziose, da manifesto, una di quelle da tenere sempre sotto i nostri occhi, soprattutto nei momenti in cui si intraprende una qualsiasi nuova strada che ci porta a spingerci oltre ciò che abbiamo fatto fino a quel momento.

Alleggerisce il cuore e calma lo spirito:

Nella distruzione si crea.


Definisco distruzione quel momento di durata e di intensità variabile in cui si sente un’esplosione improvvisa che parte da dentro e polverizza tutto ciò che prima avevi costruito con cura.

Il nucleo è composto da una serie di pensieri che suonano più o meno così: 

“Sto sbagliando tutto” , “Tutto ciò che ho fatto è completamente sbagliato”, “Sto fallendo”

e l’immancabile riverbero che accompagna quei pensieri sulla strada verso la convinzione invece fà :

“Non ci riuscirò mai”, “Non sono in grado”, “Ormai è finita”, “Lascio perdere”.


Esistono molte definizioni “cliniche” di questo meccanismo della mente che, con voce cinica, insinua dubbi e svaluta tutto, ma io non sono una psicologa quindi, a prescindere da quale sia la causa che lo scatena, mi focalizzo sulla cosa che mi interessa: il sentire e la capacità che abbiamo di utilizzarlo a nostro favore.


Ciò che senti è distruzione, ciò che quel trambusto copre è materia per creare.

Ho fatto crollare interi palazzi ed impaurita, correndo, ho abbandonando il luogo del disastro senza voltarmi. 

Ci ho messo un po’ a capire che, invece, mi sarei dovuta fermare a guardare quelle macerie.

Ed ecco che entrano in gioco due dei verbi principe che stimolano e favoriscono il nostro potenziale creativo aiutandoci a comprendere: OSSERVARE E RESISTERE.

Ho iniziato un vero e proprio periodo di osservazione del mio comportamento, di cosa, in quell’emozione così brutale, si muovesse nel mio mondo interiore, ho resistito tenacemente durante il crollo ed ho scoperto che ad ogni momento in cui distruggevo, e quindi assumevo atteggiamenti tutt’altro che producenti, seguivano subito dopo periodi in cui riuscivo a creare il doppio. 

Mi sono detta: "È un caso”.

Ma diciamo la verità, il caso, quante volte può manifestarsi?

Da lì l’assunto: distruggendo si crea.


Tieniti forte, mettiti nell’occhio del ciclone, ascolta il frastuono, mentre tutto salta in aria, osserva. 

Resisti fino a quando anche l’ultimo pezzo non sarà caduto a terra, in quel momento respira e mettiti a scavare sotto le macerie, lì troverai la materia che ti serve per creare.

Distruggere è arte.

Se non ci credi, guarda la natura che insegna sempre.


A presto,

Sara


rocce diventano volti che guardano l'oceano insegnano quanto la natura sia brava a creare distruggendo
Le figlie dell'erosione. Guardano fiere Madre Natura che le ha create.








2 commenti


Manjola
17 ago

Bellissimo articolo e condivido in pieno ! Osservare (te ed eventi) come un osservatore esterno e Resistere !

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samoodworld
17 ago
Risposta a

Ti ringrazio per aver condiviso il tuo pensiero!

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